Colosseo
Colosseo, Roma

Nel mondo antico i romani non hanno mai utilizzato il metodo di datazione in riferimento alla nascita di Cristo, ossia avanti (a.C.) e dopo Cristo (d.C.).

La datazione dopo Cristo (d.C.) fu introdotta dal monaco Dionigi Esiguo, detto Dionigi il Piccolo, tra il V ed il VI secolo d.C. e si diffuse lentamente nell’Europa Occidentale nel X secolo.

La consuetudine di contare gli anni prima di Cristo fu introdotta invece nel XVIII secolo.

Prima di adottare l’attuale sistema di datazione, i Romani utilizzarono altri metodi.

La prima pratica indicava l’anno con il nome dei due magistrati supremi in carica, i consoli.

All’inizio dell’età imperiale, negli ambienti dotti a Roma, divenne uso comune contare gli anni dalla fondazione di Roma (ab Urbe condita), che venne convenzionalmente datata al 21 aprile 753 a.C., data varroniana, perché fissata da Marco Terenzio Varrone che partendo dall’inizio della Repubblica nel 509 a.C., ipotizzò che ogni re avesse regnato 35 anni.

Fonte:

Storia romana, GIOVANNI GERACI – ARNALDO MARCONE, Editio maior

Autore

  • Paola Molinaro

    Insegnante di scuola primaria, con percorso universitario in Beni Culturali ad indirizzo storico-artistico, cura progetti di divulgazione culturale e si occupa di albi illustrati e libri d’artista, considerando questi ultimi non solo oggetti d’arte, ma anche possibili strumenti educativi-didattici.

Da Paola Molinaro

Insegnante di scuola primaria, con percorso universitario in Beni Culturali ad indirizzo storico-artistico, cura progetti di divulgazione culturale e si occupa di albi illustrati e libri d’artista, considerando questi ultimi non solo oggetti d’arte, ma anche possibili strumenti educativi-didattici.

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